mercoledì 12/06/2019 | Business

Chi non mangia in compagnia è un ladro o una spia!

Il boom del food delivery sul luogo di lavoro

Il boom del food delivery sul luogo di lavoro

Addio alle pause pranzo solitarie: ordinare il cibo per la pausa pranzo diventa anche un momento di condivisione tra colleghi.

Il 30% ordina per tutto il team, il 16% per gruppi numerosi e il 28% con un altro collega.

Perché food delivery?
In Italia sempre più attività di ristorazione offrono questo servizio, che sia tramite app specifiche come Just Eat, Foodora e Deliveroo, sia in autonomia. Ordinando cibo d'asporto, i clienti si aspettano un servizio rapido e affidabile, inoltre permette di risparmiare tempo e denaro, soprattutto quando la mattina non si ha abbastanza tempo e fantasia per preparare schiscette e affini. L'unico limite che persiste per ora è l'estensione geografica: purtroppo fuori dalle città ristoranti e locali non sono ancora entrati nell'ottica di proporre questo tipo di servizio.

Just Eat ha recentemente pubblicato i risultati di uno studio, dove sono state analizzate le abitudini di lavoratori, uomini e donne di varie età e provenienti da diversi settori. Lo studio ha evidenziato come principalmente si prediliga cibo d'asporto per pranzo (72%) e generalmente sono gli impiegati ad ordinare di più (40%), sopra studenti (33%) e liberi professionisti (18%).

Le fasce d'età dimostrano una differenza tra lavoratori dai 26 ai 35 anni i quali preferiscono il sushi, mentre dai 36 ai 45 anni si ordinano più hamburger e si tende a spendere di più, come le donne che spendono circa il 10% in più rispetto agli uomini.

Il cibo più ordinato dagli italiani nel 2019 resta in sushi (39%), in seconda posizione hamburger e panini (37%) e seguono le piadine (36%).
Il dato che compiace è quello che sottolinea come la cucina healthy sia in forte crescita. Piatti vegani e vegetariani, pesce e pollo (cotti in maniera salutare), vellutate vegane e poké entrano a far parte sempre più delle diete dei lavoratori, soprattutto appartenenti al marketing e comunicazione. Altri settori prediligono invece altre cucine, come finanza, amministrazione, risorse umane, bancari e medici, che ordinano più spesso sushi. Liberi professionisti, stilisti e digital marketer invece preferiscono hamburger; designer, commerciali e impiegati nell'automotive optano per i panini. Per ultimi il settore dell'intrattenimento, dello spettacolo e del food&beverage scelgono cucina cinese e ramen.